Tony Del Monaco,
una bella persona che sapeva farsi amare!

di Aura D’Angelo

Ricordare Tony Del Monaco per me vuol dire riassaporare tutti i sentimenti di amicizia e stima che a lui mi hanno legato per tanti anni. Lo faccio ben volentieri anche in ragione della conoscenza diretta maturata simpaticamente con uno degli autori della biografia a lui dedicata, Giancarlo Colaprete, che mi ha chiesto di rivolgere a lui un pensiero affettuoso.

Nella mia carriera di cantante, con partecipazione a tre edizioni del Festival di Sanremo (’61,’62,’63), a tante trasmissioni televisive popolarissime in quel tempo e a molte tournée internazionali, ho incontrato artisti impareggiabili quanto a personalità e talento musicale. Tra loro Domenico Modugno, a cui devo la scoperta di me come artista a Genova, Claudio Villa, Giorgio Gaber e Tony Del Monaco.

Ciascuno di loro suscita in me ricordi vivi e intensi.

Mimmo era un oceano in continuo movimento, sempre alla ricerca di nuovi approdi e di grande passionalità. Claudio mi volle nella sua squadra in Partitissima 1967 (che vide Tony capitanato da Modugno!) e, a seguire, in tre fantastici tour in America. La sua prorompente personalità e la voce senza pari ne hanno fatto un fuoriclasse invidiato.

Giorgio e Tony un po’ si somigliavano, anche fisicamente. Dolci, affabili, riservati, sempre pronti all’ascolto. Anche la loro pasta di voce, profonda e calda, era una caratteristica comune pur con timbri diversi e inconfondibili. Con Tony la conoscenza si spinse fino all’amicizia fraterna tanto che per molti anni ha frequentato la mia famiglia a casa mia dove spessissimo, a cena terminata e parlando di musica e altro con mio marito e colleghi, facevamo lunghe partite a poker. Con lui, persona di grandi valori, sempre leale che anche per questo sapeva farsi amare, condividevo i gusti musicali, il trasporto per il bel canto, la consapevolezza del periodo storico che la musica italiana stava vivendo, anche oltre confine.
Quindi con l’uomo, fine nei pensieri e nei comportamenti, ho apprezzato molto anche il professionista, serio e meticoloso come pochi.
Nel libro ho avuto il piacere di leggere anche l’intervento di Iva Zanicchi, mia cara amica con la quale mi sento spesso ancora oggi, che ha sempre conservato un bel ricordo di Tony a cui desidero aggiungere, adesso, anche il mio.

Auguro ai Sulmonesi, alle istituzioni ed alle associazioni in cui essi trovano espressione di portare con orgoglio il ricordo del loro illustre concittadino e di mantenerlo sempre vivo con iniziative che possano perpetuarne il messaggio e l’esemplarità umana per la quale si è guadagnato il rispetto e la considerazione di chiunque, indistintamente, abbia avuto la fortuna di conoscerlo.

Ringrazio gli Autori di questa splendida ed non comune biografia sull’amico Del Monaco per avermi citato. Infatti, sono stata inclusa tra i cantanti che ne hanno incrociato la strada, considerato che nella discografia acclusa all’opera in argomento figura un mio cd (“Dal Mondo… con Genova nel cuore”) in cui ho interpretato alla mia maniera La voce del silenzio.

Pensate con me a Tony e ai suoi occhi, a Sanremo 1968, mentre consegnava alla Storia questa canzone. Guardava lontano. Pieno di felicità!

Roma, 18 febbraio 2018

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